Immigrazione, una risposta politica

Quasi il 70% delle imprese italiane fatica a trovare personale: serve una politica migratoria che veda l’immigrazione come risorsa cruciale per il futuro demografico ed economico del Paese

Quasi il 70% delle imprese italiane che manifesta un fabbisogno di personale dichiara di riscontrare “difficoltà di reperimento”. A dirlo è Confindustria nell’indagine annuale sul lavoro dell’agosto 2024: “La quota di imprese che dichiarano difficoltà è più elevata nell’industria (73,5%) che nei servizi (65,0%) e cresce con la dimensione aziendale […] Le maggiori problematiche emergono per le competenze tecniche […] e per quelle manuali […]”.

Nell’immaginario collettivo appare largamente maggioritaria l’idea della perfetta identità tra immigrazione, clandestini, sbarchi, insicurezza. Non si vede una narrazione politica capace di far passare con forza il concetto che il Paese ha un bisogno estremo di immigrazione legale e programmata. Tutto questo resta materia riservata di studi e analisi accademiche. […]

Compito non facile ove si rifletta sui risultati del referendum di giugno sulla cittadinanza agli immigrati residenti in Italia. […] Il consenso sul referendum sulla cittadinanza agli stranieri si è fermato al 65%. […] Anche “molti compagni della Cgil” hanno evidentemente un problema col tema della cittadinanza agli immigrati residenti. […]

Se l’immigrazione rappresenta una grande questione politica, la politica ha il dovere di affrontarla e governarla con risposte politiche, il che significa anche farsi carico delle opinioni della maggioranza degli elettori, anche delle loro imperfezioni, comprese le loro paure.

La paura dello sconosciuto […] va compresa, va interpretata, non va semplicemente snobbata […] E nemmeno si può opporre alla paura la sola risposta illuministica dei dati e delle cifre. […] In Italia solo un cittadino su quattro stima correttamente la quota reale di immigrati non-Ue e il 53% ritiene l’integrazione un sostanziale insuccesso.

Sia chiaro: l’accoglienza di migliaia di persone disperate […] rappresenta una grande questione etica e umanitaria, e quindi è giusto difendere il lavoro prezioso di associazioni e ong […] Ma la risposta della classe politica non può limitarsi a questo. Se non si affrontano anche paura e disagio, l’elettore cercherà sempre di più la risposta forte della chiusura, per così dire il “modello Albania”. […]

Primo. L’immigrazione va governata non perché costituisca un’emergenza, ma perché rappresenti una risorsa.
Secondo. Governarla significa favorire l’immigrazione legale attraverso una cornice di regole (il decreto flussi) da riformare con urgenza.
Terzo. Serve un frame discorsivo e comunicativo differente […]
Quarto. Va sottolineato che l’apporto degli stranieri immigrati sarà sempre più essenziale alla sostenibilità del nostro Welfare.
Quinto. Occorre valorizzare le esperienze concrete di integrazione […] […]

L’Istat stima che la popolazione italiana calerà da 59 a 54 milioni nel prossimo quarto di secolo e ancora fino a 47,7 nel 2070. Il problema […] è il sovvertimento del rapporto tra popolazione complessiva e popolazione in età di lavoro. […]

Trent’anni fa […] il rapporto tra under 15 e over 65 in Italia era di 1/1. Oggi abbiamo due over 65 per ogni under 15. […] L’effetto combinato di calo delle nascite e aumento della speranza di vita ha raddoppiato in soli tre decenni il peso sociale ed economico che grava sulle giovani generazioni. […]

Siamo un Paese che decresce dal punto di vista demografico, invecchia velocemente e il cui Welfare rischia letteralmente di saltare in aria. […]

I dati […] documentano che, per mantenere stabile la popolazione italiana al livello del 2023 […] l’Italia dovrebbe ammettere nei prossimi venticinque anni un flusso regolare e disciplinato di immigrati dell’ordine di 400-500 mila all’anno. […]

Il decreto flussi 2023 prevede il rilascio di circa 150 mila permessi l’anno, appena un terzo di quanto servirebbe. […]

Il fenomeno degli sbarchi e dell’immigrazione illegale ha di fatto nascosto il problema, cioè l’esigenza strategica per il nostro Paese di dotarsi di una regolamentazione e di una disciplina dell’immigrazione legale […].

Nel 2020 l’Italia è stato il penultimo Paese Ue per numero di permessi rilasciati.[…]

Il nuovo decreto flussi […] presenta ancora tutti gli elementi che rendono inadeguato lo strumento: la previsione di circa 160 mila lavoratori l’anno non copre nemmeno un terzo del reale fabbisogno stimato; […] è ancora insoddisfacente il coinvolgimento delle associazioni datoriali; manca un elemento di programmazione del fabbisogno su base regionale.

Investire sui migranti può diventare un’assicurazione sul futuro di tutti noi.

Riadattato dalla rivista “il Mulino”. Leggi la versione completa qui